Pseudonimo di
Alexis Saint-Léger
Léger. Poeta e diplomatico francese. Discendente da una famiglia di
coloni francesi nelle Antille, completò gli studi in Francia, a Bordeaux,
dove scrisse le prime poesie (
Elogi, 1911), ispirate ai paesaggi
dell'isola natale e di tono nostalgico. A queste fece seguito il poema epico
Anabasi (1924). Avviato alla carriera diplomatica, nel 1933
S.
divenne segretario generale del ministero degli Esteri e, in tale veste,
partecipò al Convegno di Monaco (1938). Nel 1940 fu destituito
dall'incarico per la sua avversione al Nazismo e per il rifiuto opposto al
giuramento di fedeltà al Governo collaborazionista di Vichy; si
trasferì allora negli Stati Uniti, dove rimase fino al 1957, dedicandosi
a viaggi e all'attività letteraria, che aveva interrotto a causa dei
numerosi impegni diplomatici. Pubblicò quindi in rapida successione
numerose opere poetiche, fra le quali: il poema epico
Esilio (1942),
Piogge (1944),
Nevi (1944),
Venti (1946),
Amari
(1957) e
Cronaca (1960). Nel 1972 pubblicò le
Opere
complete, seguite, nel 1975, dal
Canto per un equinozio. Nel 1960 fu
insignito del premio Nobel per la letteratura. La poesia di
S. si
contraddistingue per l'eleganza dei versi e l'aulicità e solennità
del linguaggio; notevoli influssi sul suo stile ebbero infatti sia il ritmo del
versetto biblico, sia la classicità della lirica di Racine. Esso non fu
tuttavia immune da preziosità estetizzanti
(Saint-Léger-les-Feuilles, Guadalupa 1887 - Giens, Varo 1975).